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Hispellum

Hispellum
Spello
Rievocazione Storica

Anno 1733. Nei pressi della chiesa di San Claudio presso le rovine del teatro romano, vicino dunque a Villa Fidelia, viene rinvenuto un lungo testo epigrafico noto come il “Rescritto di Costantino” risalente all’anno 336 d.C. dove il grande imperatore riconosce alla città l’antico ruolo di santuario etnico degli Umbri.

Con il rescritto Costantino consente di tornare a celebrare in terra spellana, le manifestazioni rituali dell’antica lega delle città umbre. Spello assumeva così il ruolo di capitale religiosa degli umbri. “Hispellum” rievoca questa data: il 336 d.C.

Doveva apparire veramente “Splendidissima” questa città servita dalla via Flaminia, circondata da un’ottima cinta di mura, con porte monumentali e templi, dotata di impianti sportivi e ricreativi capaci di contenere grande folla: anfiteatro, terme, teatro.

In questo splendido scenario, là dove si sviluppava la monumentale Zona Sacra, Spello rivivrà i fasti d’epoca romana con battaglie, corsa delle bighe e lancio del pilum, tra gladiatori, taverne e popinae, cortei e riti di epoca costantiniana.