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Olio: bellezza, salute e alimentazione

L’olio extravergine di oliva e la bellezza

Oggi la scienza moderna non solo conferma le qualità straordinarie dell’olio extravergine, ma lo consiglia sia dal punto di vista dietetico che da quello della medicina e della cosmesi. Già nell’antico Egitto, l’olio d’oliva aveva fama di prodotto straordinario per la cura della pelle; le sue spiccate proprietà cosmetiche, frutto dei polifenoli e di altre sostanze antiossidanti con capacità antiinvecchiamento, ne facevano già in epoca faraonica un prodotto ideale per nutrire e rinvigorire la pelle, rendendola più luminosa ed elastica.

Grazie alla vitamina E, che contrasta l’invecchiamento delle cellule, alla vitamina A, che impedisce il seccarsi delle mucose e poi alla vitamina D, che permette una buona assunzione del calcio, la cosmesi moderna ha riscoperto l’olio extravergine d’oliva, facendovi ricorso >per contrastare i radicali liberi e produrre creme e altri preparati a uso cosmetico e dermatologico. I componenti minori di natura fenolica, che mai superano un grammo per litro, svolgono una funzione emolliente, ammorbidente e antinfiammatoria e assicurano anche un’efficace protezione contro i raggi ultra-violetti UVA.

Tra l’altro viviamo in un’epoca in cui l’esigenza di osservare il massimo rispetto per l’ambiente orienta le scelte del consumatore, direzionando l’acquisto verso prodotti naturali e poco addizionati chimicamente. Questa tendenza ha spinto molte aziende agricole che producono olio extravergine di oliva a specializzarsi anche nella produzione di cosmetici, dai saponi alle creme per il viso; soprattutto il sapone, del tutto privo di profumazioni e di coloranti, assicura una funzione antiossidante, idratante ed emolliente ed è assolutamente naturale e ben tollerato dalla cute.

È evidente che gli oleifici che stanno seguendo il percorso della cosmesi puntano su un olio integro, rigorosamente biologico o comunque “naturale”, meglio se denocciolato, dal quale si può ricavare un prodotto sano. Non bisogna dimenticare infatti che il nocciolo dell’oliva contiene, anche se in piccola quantità, sostanze velenose.

L’olio extravergine di oliva e la salute

Quando “grasso è bello”… anzi buono, sempre se in giuste dosi. Già, perché parliamo di un grasso diverso: l’olio extravergine di oliva contiene prevalentemente acidi grassi “monoinsaturi”, che non aumentano il livello di colesterolo nel sangue. Solo questo basterebbe a definirlo un grasso superiore. Ma c’è di più: nell’olio extra esistono alcuni componenti minori con grande capacità antiossidante (polifenoli) in grado di contrastare i famigerati radicali liberi, causa di invecchiamento e alterazioni cellulari. A differenza degli altri oli vegetali, deriva da un frutto e la frutta è la fonte di antiossidanti più ricca in natura.

Riassumiamo brevemente i molti effetti benefici del nostro antico e prezioso alimento: protegge dall’insorgenza dei tumori e malattie vascolari. Aiuta lo svuotamento della cistifellea favorendo i normali processi epato-biliari, aiuta la digestione e l’assorbimento dei nutrienti. Migliora la pelle, abbassa la pressione arteriosa… E oltretutto è buono. A proposito di gusto ricordiamo che più è amaro, intenso, e più è ricco di polifenoli e ci fa quindi bene.

 

L’olio extravergine di oliva e l’alimentazione

“Fedele nei secoli”, potremmo dire come per una delle istituzioni più care al nostro Paese. Ma sarebbe meglio estendere i secoli ai millenni, dato che l’olio extravergine è un alimento che popola le nostre tavole da tempo immemorabile. Un alimento che si è tenuto integro nel tempo è sicuramente un alimento di eccellenza. Le proprietà nutrizionali dell’olio extravergine di oliva, trasmesse fino a noi dalle popolazioni che lo hanno impiantato, coltivato e utilizzato, sono ormai riconosciute universalmente. Eppure la dignità di alimento è stata acquisita solo di recente: l’olio extravergine era considerato un grasso, un condimento alternativo ad esempio al burro o allo strutto.

Negli ultimi vent’anni si è assistito a un progressivo mutamento culturale, una trasformazione radicale che ha interessato in particolar modo le abitudini alimentari della società. L’olio extravergine prende via via sempre più spazio in cucina cresce nella considerazione di chef e gourmet. Le sue caratteristiche organolettiche, le varietà delle cultivar e le diverse tipologie di fruttato lo rendono un ingrediente poliedrico, duttile e predisposto per tutta una variabile di abbinamenti.

Ne scaturisce una linea guida, quasi un codice di norme in perenne evoluzione ma che stabilisce alcuni punti saldi di riferimento che suggeriscono ad esempio l’impiego di un olio extravergine leggero per delicate carni bianche e più intenso per quelle rosse… Suggerimenti utili per tutti, ma anche pronti per essere sovvertiti dall’estro dello chef in cucina, sempre in evoluzione.