Unica Umbria

Eventi

Franca Maria Corneli Drago: dalla poesia futurista alla pittura informale

Interessante mostra a Palazzo della Penna a Perugia dove sarà ospitata una piccola esposizione di dipinti tra gli anni ’50 e ’60 dell’ultima poetessa e pittrice futurista italiana, Franca Maria Corneli Drago.

La mostra getta nuova luce su un personaggio poliedrico, una donna colta, volitiva, inserita nel dibattito culturale del suo tempo. Le opere rinvenute fortuitamente da un gruppo di collezionisti privati, appartengono ad un breve quanto significativo periodo, quando la ricerca da un linguaggio post-cubista si orienterà verso l’Informale, un’espressività che investirà gran parte della sua produzione pittorica.

L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Freemocco, dove un saggio di Antonella Pesola ricostruisce l’evoluzione pittorica di un’artista umbra che ha sedotto lo sguardo del futurista Gerardo Dottori e ha condotto con determinazione una ricerca in solitaria attorno ad una declinazione al femminile dell’informale.

All’inaugurazione (29 gennaio, ore 16.30) interverrà l’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano.

***

Biografia
Franca Maria Corneli nasce a Marsciano nel 1915. Dopo i primi studi a Perugia, si trasferisce a Roma per frequentare la facoltà di Lettere. Nella capitale entra in contatto con i futuristi, tra i quali il suo conterraneo Gerardo Dottori, Alessandro Bruschetti, Gaetano Pattarozzi. Partecipa alle serate poetiche futuriste, dove si declamano i “versi in libertà”, e da questa esperienza nasce il suo lavoro di laurea sulla lingua del futurismo, uno dei primi studi sul nuovo linguaggio, pubblicato nel 1942. Sposata con Pietro Cristiano Drago, si trasferisce a Stoccolma, dove il marito dirige l’Istituto Italiano di Cultura. Tornata in Italia a ridosso della seconda guerra mondiale, si stabilisce a Perugia, dove insegna per molti anni. Qui, con Gerardo Dottori, organizza il gruppo futurista denominato “Umberto Boccioni”. Si dedica alla poesia e nel 1943 pubblica in Roma “L’aeropoema futurista”, con introduzione da Filippo Tommaso Marinetti. Dalla fine degli anni Cinquanta si dedicherà anche alla pittura, partecipando a varie esposizioni, i dipinti di questo periodo sono improntati ad un astrattismo tardo-informale, continuerà a dipingere in privato con uno stile figurativo, non senza reminiscenze degli amici Dottori e Bruschetti che continuerà a frequentare fino alla loro scomparsa. Sarà un’apprezzata e stimata insegnante di materie letterarie. È l’ultima poetessa futurista italiana a spegnersi a Perugia, nel novembre 2007.