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Taddeo di Bartolo, la prima mostra monografica

Da giovedì 28 maggio la Galleria Nazionale dell’Umbria riapre al pubblico. E lo fa con la prima mostra monografica mai dedicata a Taddeo di Bartolo (1362 ca. – 1422).

Il pittore senese fu una delle presenze artistiche più significative del suo tempo, in patria e non solo. Da vero e proprio maestro itinerante, trascorse buona parte della carriera spostandosi tra Toscana, Liguria, Umbria e Lazio al servizio di famiglie politicamente ed economicamente potenti, autorità pubbliche, grandi ordini religiosi e confraternite.

L’esposizione, curata da Gail E. Solberg, la più accreditata studiosa dell’artista, propone cento tavole realizzate dal pittore toscano in grado di ricostruire la sua intera parabola artistica, dalla fine degli anni ottanta del Trecento fino al 1420-22, con prestiti da prestigiosi musei internazionali, tra i quali il Louvre di Parigi e il Szépművészeti Múzeum di Budapest.

Una delle sale della Galleria Nazionale dell’Umbria dedicate a Taddeo di Bartolo (foto: Marco Giugliarelli)

Protagonista assoluta della mostra è l’imponente polittico realizzato nel 1403 per la chiesa di San Francesco al Prato di Perugia. In un ambiente che ricrea l’interno di una chiesa francescana ad aula, è stato ricostruito l’imponente apparato figurativo della pala, smembrata nel corso dei secoli, di cui la Galleria Nazionale dell’Umbria conserva ben 13 elementi. A questi si aggiungeranno le parti mancanti finora individuate, come le sette tavole della predella raffiguranti le Storie di san Francesco, conservate tra il Landesmuseum di Hannover (Germania) e il Kasteel Huis Berg a s’-Heerenberg (Paesi Bassi), e il piccolo San Sebastiano del Museo di Capodimonte a Napoli, che probabilmente decorava uno dei piloni della carpenteria.

La mostra documenterà anche le altre tipologie di opere, come gli stendardi processionali o le piccole tavole di devozione privata, consentendo una ricostruzione quanto più completa del suo percorso artistico.