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Tenuta Castelbuono Torna a: Cantine Sagrantino

Tenuta Castelbuono

RITRATTO DI CANTINA

La Tenuta Castelbuono nasce nel 2001 ad opera di una delle più importanti famiglie del vino italiano: quella dei Lunelli, produttrice dei famosi spumanti Ferrari a Trento. Una sfida, un salto in un universo lontanissimo da quello delle bollicine, la voglia di confrontarsi con una terra e il suo vitigno principe, il sagrantino. Le proprietà si estendono sui comuni di Montefalco e Bevagna, mentre gli enologi del gruppo hanno elaborato, oramai da qualche anno, un programma di “selezione aziendale”, in uno dei vigneti storici di proprietà, di oltre quarant’anni, per valorizzare i ceppi migliori e utilizzarli nell’impianto dei nuovi vigneti. Il tutto con la collaborazione dei ricercatori dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, coinvolti fin dall’inizio nel progetto. Detto della vigna, non si può non citare una cantina di vinificazione unica nel suo genere, partorita dal genio del maggior scultore italiano vivente, Arnaldo Pomodoro. È dall’osservazione delle dolci colline umbre, dove si trova la tenuta, che allo scultore viene l’idea di dare all’edificio una forma che ricordi la tartaruga, simbolo di stabilità, longevità e richiami arcaici. Che dona all’azienda e al territorio la prima “scultura abitabile al mondo”.

VIGNA E TERRITORIO

Trenta ettari di vigneto, oltre la metà dei quali dedicati alla produzione di sagrantino. Questi ultimi si trovano nel comune di Montefalco, sono esposti a nord, e poggiano su terreni limoso-argillosi, di buona struttura, dotazione organica e resistenti alla siccità. Gli altri vitigni sono nel comune di Bevagna, attorno alla cantina di vinificazione, ed hanno esposizione prevalentemente a sud.

VITIGNI COLTIVATI

Il sagrantino occupa circa 14 ettari di terreno, mentre il resto vede la presenza di sangiovese, cabernet sauvignon e merlot.

VINI

Due sono i vini aziendali che la Tenuta Castelbuono propone. Il primo è il Montefalco Sagrantino, le cui uve provengono da Brogliano, vigneto storico dell’azienda. L’affinamento prevede un sapiente mix di tonneau e botte grande, oltre ad una lunga permanenza in bottiglia. L’altro vino è il Rosso di Montefalco, ottenuto dalle migliori selezioni delle uve provenienti dai vigneti aziendali. Qui l’affinamento prevede l’utilizzo di legno piccolo, in particolare di barrique e tonneau. Entrambi i vini mostrano una spiccata eleganza e una bella complessità espressiva.