Museo Tela Umbra
Il Museo Tela Umbra è la testimonianza di una realtà artigianale e di una straordinaria storia imprenditoriale e filantropica quale fu il Laboratorio Tela Umbra, fondato nel 1908 dalla baronessa Alice Hallgarten e dal marito Leopoldo Franchetti. Esperienza storica e produttiva unica al mondo, ancora oggi nel Laboratorio vengono prodotti artigianalmente manufatti in lino puro, lavorati su telai manuali di fine ‘800, utilizzando disegni originali di epoca medioevale e rinascimentale.
La Collezione Tessile è situata al secondo piano dell’antico Palazzo Tomassini, a Città di Castello. Il percorso museale si snoda attraverso nove sale in cui sono esposte prestigiose creazioni tessili, filati, telai d’epoca, trine, merletti e strumenti di vario genere per la tessitura.
Uno spazio particolare è stato destinato ad accogliere quella che era un’aula tipo delle scuole rurali fondate da Alice e Leopoldo Franchetti, alla Montesca nel 1901 e a Rovigliano nel 1902.
Qui sono esposti antichi banchi di scuola, calamai, strumenti didattici e tanti altri oggetti che raccontano lo straordinario sistema educativo introdotto per la prima volta in Italia da Alice Hallgarten a Città di Castello e che successivamente fu utilizzato come riferimento dalla stessa Maria Montessori per la realizzazione, anni dopo, delle scuole “montessoriane” di San Lorenzo a Roma e di Niguarda a Milano.
Sistemi didattici e pedagogici, quelli introdotti e sperimentati da Alice Hallgarten che ponevano il bambino al centro del mondo e derivavano dalla conoscenza e dalla frequentazione delle più avanzate esperienze pedagogiche d’Europa. Troverete moltissimi dettagli su questo argomento nella sezione del sito dedicata a Maria Montessori e Alice Franchetti.
Alice Hallgarten, ebrea americana giovane e ricca, donna colta e sensibile, sposata con il Barone Leopoldo Franchetti, senatore progressista e umanista di Livorno, per motivi sociali e filantropici, da femminista ante litteram, nel Palazzo Tomassini diede vita, nel 1908, al laboratorio Tela Umbra. Le donne ai telai erano una quarantina e lavoravano a condizioni ed orari estremamente moderni. Erano per lo più ragazze madri, che a quel tempo non avevano vita facile e venivano spesso messe al bando dalla società perbenista. Analfabete senza arte né parte, l’unica cosa che sapevano fare era cucire e tessere per averne appreso la tecnica sin da piccole dalle proprie madri. Così la baronessa per insegnare alle ragazze un mestiere fece costruire dei telai, mise le donne all’opera, aprì asili e scuole per i bambini apprendendo e importando nelle scuole di Montesca (1901) e Rovigliano (1902) i più moderni metodi pedagogici ed educativi sperimentati a livello internazionale, specialmente in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Ancora oggi, negli stessi locali di una volta e con gli stessi identici telai a pedale, un piccolo plotone di tessitrici continua la tradizione della “Tela Umbra” realizzando tessuti preziosi ed unici.