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Abbazia di San Pietro

I primi documenti relativi all’Abbazia di San Pietro risalgono agli ultimi anni del X secolo, tuttavia, si ritiene che l’attuale aspetto sia il frutto di un pesante lavoro di ristrutturazione avvenuto intorno al 1255. In alcuni codici comunali infatti, viene riportato il fatto che fu Innocenzo IV nel 1254 a celebrare la consacrazione della chiesa nella stessa occasione in cui furono anche consacrate la cattedrale di San Rufino e la basilica di San Francesco.
La chiesa mostra un impianto tipico dell’edificio romanico-umbro del XIII secolo, con i segni caratteristici dell’ordine benedettino, ancor più evidenti se si pensa al timpano che in origine ne culminava la facciata e che fu demolito in seguito ad un terremoto nel XIX secolo. Benché questo possa sembrare un fatto di poco conto, va fatto notare come, l’appartenenza all’ordine benedettino costituisca per questo edificio il segno di maggiore identità nel panorama degli altri luoghi di culto di Assisi, infatti, a seguito di un editto del XIII secolo, nella città non fu più permesso costruire ad ordini religiosi che non fossero quello francescano.
La facciata rettangolare, nella caratteristica pietra rosa del Monte Subasio, è divisa orizzontalmente da un cornicione e verticalmente da lesene, in modo da individuare tre aree superiori e tre inferiori rispettivamente occupate da rosoni e portali di ingresso.
L’interno austero, in pietra, è organizzato in tre navate con presbiterio leggermente rialzato e cripta; delle tre absidi che in origine costituivano la parte posteriore della chiesa ne rimangono accessibili solamente due. La cupola che per un certo periodo fu anche decorata con smalti in terracotta, deve la sua forma ad una struttura, oggi in vista, costituita da una serie di scalini concentrici.