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Basilica di San Salvatore

Iniziato alla fine del IV secolo, la Basilica di San Salvatore è un interessantissimo edificio paleocristiano dalle forme originali, affini a quelle del Tempietto sul Clitunno, che coniugano l’arte classica con gli influssi orientali. Della basilica primitiva e delle sue trasformazioni più remote rimangono solo l’abside, il presbiterio e la fronte, nonché i numerosi elementi di reimpiego tratti da un santuario romano di ordine dorico che davano luogo ad basilica paleocristiana trabeata. L’ispirazione monumentale dei duchi longobardi di Spoleto si manifestò qui nel rifacimento della chiesa nell’VIII secolo: il restauro condotto dai longobardi aggiunse una coerenza eccezionale, sia nella struttura architettonica scandita dalle colonne di navata e presbiterio, sia nella ripresa dei modelli decorativi romani.

La facciata presenta tre portali marmorei con architravi decorati a motivi vegetali, costruiti in buona parte con materiali di età classica.

L’interno è a tre navate, già divise da alte colonne di spoglio scanalate doriche, che sostenevano la grandiosa trabeazione. Nel mezzo dell’abside, in una nicchia, è affrescata una croce monogrammata e gemmata che, insieme a tracce di decorazioni a finto rivestimento marmoreo, testimonia la più antica decorazione pittorica. In alto Madonna con Bambino e un santo, affresco frammentario del secolo XIII, e accanto Crocifissione cinquecentesca di scuola dello Spagna. Alle pareti e nei due sacelli, affreschi dei secolo XIV e XV.